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Il viaggio in Europa di Valentina

Il viaggio in Europa di Valentina

2003, Edizioni Piemme - Milano

Progetti per il futuro!

Tra un anno avrò finito le medie. Ma già adesso tutti mi chiedono: _Che cosa vuoi fare dopo? A quale scuola pensi di iscriverti? Ti piace di più la matematica o la letteratura? Sei per il classico o per lo scientifico? Ti senti portata più per le materie tecniche o per le lingue straniere? Hai mai pensato di fare il chimico farmaceutico?
Questa è la domanda più strana che mi sia stata rivolta finora. Me l'ha fatta il maestro, che di chimica se ne intende, visto che era la sua passione…..ma poi deve essere cambiato qualcosa, dato che un giorno ha smesso di entrare in un laboratorio e si è messo a fare il maestro!
Mah! Nella vita possono succedere tante cose. E io non lo so proprio cosa voglio fare da adulta.
_Che cosa farai da grande? _ ho chiesto a Tazio l'altro giorno, mentre passeggiavamo nei vialetti di Parco Sempione.
_Non ce l'ho ancora chiaro. Di certo non farò quello che fa mio padre, che passa più tempo sugli aerei che a terra.
_Non ti piace viaggiare?
_Certo che mi piace. Ma non per lavoro e basta. Scommetto che mio padre conosce solo i nomi delle città dove atterra. Mi chiedo se è mai salito sulla Torre Eiffel a Parigi, o ha attraversato il Ponte sul Tamigi a Londra.
_Parigi, Londra, Vienna, Madrid, Amsterdam….Chissà come è abitare in quelle città! Mi basterebbe passarci anche solo pochi giorni, tanto per annusare l'odore delle strade, guardare le facce della gente, visitare posti che non ho mai conosciuto. Che ne dici?.
_Hai ragione _ mi risponde Tazio.
_Guarda che devi imparare a darmi torto ogni tanto, anche se sei il mio ragazzo _ gli dico per stuzzicarlo.
Lui scuote la testa e fa finta di tirarmi una treccia.
_Non ci provare _ gli dico. _Preferisco un bacio o una carezza. A scelta.
Lui non ci pensa due volte, e mi dà sia l'uno, sia l'altra.

Una telefonata e una proposta

E' possibile far accadere le cose solo col pensiero? E' possibile, forse, se le si desidera fortemente. Come quando non vuoi essere interrogata dal prof e lui, scorrendo i nomi sul registro, risparmia "magicamente" il tuo.
Che senso ha quello che vi sto dicendo? Ve lo spiego subito. Ieri sera ha chiamato il maestro.
_Come sta la mia ex alunna? _ mi ha chiesto.
_E' stanca e vuole riposarsi _ gli ho risposto.
_Che vergogna! Io alla tua età….
_Dài, non cominciare a parlare come un grande _ l'ho preso in giro.
_Veramente io sono un "grande".
_Accidenti, allora sei cambiato! Non ti sarai messo a tormentare i tuoi alunni come fanno i miei professori!
_No, questo no. Non ancora, almeno! _ ha scherzato a sua volta.
_Meno male! Comunque, ciao, maestro, sono felice di sentirti. Come sta Giulietta?
_Sta scegliendo cosa mettere in valigia. E non finirà tanto presto, tra due settimane partiamo…
_Mare, montagna o lago?
_Un po' di tutto. Questa sarà un'estate speciale, Valentina.
_Vorrei che lo fosse anche per me.
_Forse lo sarà….
_Cosa vuoi dire?
_Perché non vieni a trovarci domani pomeriggio? Lo dirò anche a Tazio.
_A che ora?
_Alle cinque, l'ora della crostata. Quella di Giulietta, naturalmente.
_Ho già l'acquolina in bocca. A domani.
La crostata in effetti era squisita, ma ben presto abbiamo capito che non era l'unico motivo per cui eravamo stati invitati.
_Ragazzi, aprite bene le orecchie _ ci ha detto il maestro dopo che Tazio e io abbiamo fatto fuori mezza crostata in due. _ Giulietta e io abbiamo deciso di fare il giro dell'Europa in treno. Visiteremo solo le capitali, naturalmente, e due mesi dovrebbero bastare per vedere l'essenziale.
Poi mi ha guardata negli occhi: _Scommetto che ti piacerebbe accompagnarci.
E prima che io riuscissi a spiccicare una sola parola, ha aggiunto: _A me e Giulietta piacerebbe che tu e Tazio veniste con noi. Credete sia possibile?
_Magari! _ ho sospirato.
Ho guardato Tazio, e ho capito che anche lui era della stessa idea. Poi ho pensato al denaro che mi aveva regalato Rosa e che era depositato al sicuro in banca.
_Parlatene con i vostri e fateci sapere _ ha concluso il maestro.
Mentre uscivamo in strada, io e Tazio eravamo troppo emozionati per aprire bocca!
_Quei soldi sono tuoi, Valentina _ mi ha detto mio padre. _Sei sicura di volerli consumare tutti in un viaggio?
_Ai rimpianti penserò dopo, papà. Adesso mi sembra un sogno talmente fantastico!
_E tu, mi daresti il permesso di partire?
Mia madre ci guardava in silenzio, poi si è intromessa: _Valentina, perché hai tanta fretta di fare esperienze adatte a ragazze più grandi di te?
_Mamma, ho quasi tredici anni.
_Cioè sei poco più di una bambina.
_Stai scherzando? Ma se tante volte mi dici che….
_Va bene, va bene, non mettiamoci a discutere di questo. Bisogna che parli con Giulietta. In fondo, anche per lei sarebbe una bella responsabilità…mi chiedo come mai abbiano chiesto proprio a voi due di accompagnarli.
_Lo sai che lei e il maestro mi hanno sempre voluto un bene speciale. Mamma, per favore, forse non avrò mai più una possibilità del genere. Ti prometto… ti prometto….tutto quello che vuoi!
_Chiamo Giulietta più tardi _ ha detto mia madre.
La telefonata con Giulietta è stata seguita da un incontro a quattr'occhi, mio padre ha parlato a lungo col maestro, e alla fine si sono stretti la mano.
I genitori di Tazio non hanno fatto obiezioni: sono abituati a viaggiare e questo giro alla scoperta dell'Europa a loro sembra la cosa più normale del mondo.
Così finalmente abbiamo preparato le valigie.
_Tazio, ti rendi conto di cosa stiamo per fare? _ gli ho chiesto abbracciandolo nei giardini sotto casa. Dopo avere scorrazzato per l'Italia con Stefi, la vita stava per regalarmi un altro meraviglioso vagabondaggio.
_Al nostro ritorno avremo un sacco di cose straordinarie da raccontare agli amici.
Ricordiamoci le macchine fotografiche _ mi ha risposto sorridendo.