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La famiglia di Valentina

La famiglia di Valentina

2002, Edizioni Piemme - Milano

E' tornata la neve

Dieci gennaio. E' tornata la neve. Ed è tanta.Al punto che oggi e domani non si va a scuola.
La città è paralizzata e il sindaco ha invitato la gente a non uscire di casa. Meno male che il frigo è pieno.
_Ma al pane fresco non possiamo rinunciare _ ha detto mio padre. _Che fa la panettiera?
_Dice che ha farina almeno per tre giorni, e che fino a giovedì il pane è assicurato _ gli ha risposto mia madre.
_Speriamo che la smetta presto. Non s'era mai vista una cosa del genere.
Ma la neve continua a cadere e mio fratello passa il tempo a guardare in strada con il naso incollato al vetro della finestra.Sembra proprio che non abbia mai visto una nevicata in tutta la sua vita.
_E se arriva al primo piano? _ mi ha domandato oggi un po' preoccupato.
_Verranno a salvarci con un elicottero _ gli ho risposto.
Ieri sera ho telefonato a Tazio.
_Pronto?
_Ciao, Vi. Stavo per chiamarti io. Volevo dirti che ho trovato su Internet un bel sito, con un sacco di informazioni interessanti per le ricerche di scuola. Quando vuoi ti posso dare l'indirizzo esatto.
_Grazie mille!Sei solo in casa?
_No, di là ci sono i miei.
_C'è anche tuo padre?
_Sì. Oggi è rimasto a terra perché l'aeroporto è bloccato. Niente volo Torino-Francoforte. Ci voleva una nevicata come questa per tenerlo a casa. A volte preferirei che mio padre facesse l'idraulico invece che il manager. Ormai comunichiamo solo con telefonate e messaggini. Che dici, posso venire a trovarti domani pomeriggio?
_Se riesci a farti strada nella neve…
_Ho degli stivaloni che arrivano oltre le ginocchia.
_Bene, ti aspetto verso le cinque. Ti farò trovare la famosa crostata della famiglia Castelli.Adesso cosa farai?
_Chiederò a mio padre di raccontarmi del viaggio a Varsavia. E' l'ultimo posto dove è stato. E tu?
_Prima voglio telefonare a Ottilia per salutarla.Poi credo proprio che andrò a dormire.
_Allora buona notte.
_E basta?
_No, ti mando anche questo.
E nel mio orecchio è risuonato uno schiocco inconfondibile.
_Te ne do uno anch'io.
Lo schiocco del mio bacio è stato abbastanza sonoro da far dire a mio fratello: _ Perché hai schioccato le labbra?
_Ti sei sbagliato. Era solamente il rumore della finestra della sala che si chiudeva.