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Il Blog di Angelo Petrosino

Lunedì, 01 ottobre 2018

Ai ragazzi

La vita a scuola

Vi è capitato di sentirvi soli a scuola? Nel senso che siete stati isolati, esclusi dai giochi degli altri, magari dopo che vi hanno rivolto cattive parole e insulti?

Può succedere, ma non bisogna accettarlo. Nessuno ha il diritto di umiliarvi e di farvi star male.

Perciò dovete reagire. Se non ci riuscite da soli, dovete rivolgervi a chi può aiutarvi. Avete intorno a voi tanti adulti: genitori, nonni e, soprattutto, gli insegnanti. Di qualcuno vi fidate di più, perché avete più confidenza, perché sapete che è disposto ad ascoltarvi.

Dunque non esitate a parlargli del disagio che provate a scuola con uno o più dei vostri compagni. Anche a nove, dieci anni i bambini devono assumersi le loro responsabilità, devono imparare che certi comportamenti sono inaccettabili, che il rispetto non devono solo pretenderlo per sé ma devono averlo anche per gli altri.

Io ho sempre osservato attentamente i miei alunni, in tutte le situazioni della loro vita a scuola. E mi sono sempre accorto subito se qualcosa non andava con qualcuno di loro.

Allora non esitavo un istante. Lo ascoltavo, mi facevo spiegare come era nato il disaccordo con quelli che il giorno prima sembravano essere suoi amici, ascoltavo anche gli altri, mettevamo le ragioni di tutti a confronto e alla fine capivamo che una buona convivenza a scuola è possibile rispettandosi a vicenda ed escludendo ogni forma di prepotenza.

A vivere bene con gli altri si impara dappertutto: a casa, in strada, nei cortili e nei giardini. Ma, soprattutto, si impara a scuola, dove ciascuno di voi porta sé stesso, la sua storia e i suoi sogni di futuro.