la pagina di valentina
la pagina di antonio


Buon Natale, Valentina!

Buon Natale, Valentina!

2001, Edizioni Piemme - Milano

Nevica già da tre giorni e Natale è sempre più vicino!
Quest'anno vorrei che ci fossero propio tutti e così mi sto dando da fare. Ma mai e poi mai avrei pensato di incontrare Irene, una ragazza dal passato misterioso...
e non è tutto: salterà fuori anche uno zio che non sapevo di avere.
Si chiama Beppe e, pensate un pò, arriva addirittura dall'australia.
Sarà un Natale davvero speciale!
Valentina.

NEVE, NEVE, NEVE

Neve, Neve, Neve... Ha cominciato a cadere tre giorni fa e si può dire che non abbia mai smesso. La neve mi piace. Cade in silenzio, come se non volesse dar fastidio. E poi è leg­gera, sembra non aver peso. Quanto pesa un fiocco di neve? Meno di una lacrima, forse. La neve sembra piacere anche ad Alice. O forse la incuriosisce soltanto. Lei, infatti, non ama il freddo. Da quando sono accesi i termosifoni, salta sulla men­solina di marmo e se ne sta al caldo dalla mattina al­la sera. La notte, invece, viene a scaldarsi sulla co­perta di lana del mio letto. Stamattina ho aperto la finestra, ho preso Alice in braccio e sono uscita con lei sul balcone.
- Vuoi provare a toccare la neve? - le ho chiesto.
Sul balcone se n'era accumulata una montagnola, e ho posato Alice per terra. Ma quando il suo muso ha sfiorato la massa morbida e bianca, Alice ha fatto un salto indietro ed è rientrata in casa come se si fos­se scottata.
- Alice, Alice, come sei scioeca! - ho esclamato.
Poi però ho pensato ai gatti randagi che gironzola­no intorno ai cassonetti dei rifiuti in cerca di cibo, e ho detto:
- Tu non hai di questi problemi, Alice. Non più, ormai.
E sono tornata a guardare la neve che cadeva vol­teggiando nell'aria.

UN NATALE DIVERSO

Oggi è il sei dicembre, ma è già un po' che ho cominciato a pensare al Natale.
- Quando prepariamo il presepe?
- ho chiesto a mio padre.
- Domenica prossima. Fra tre giorni, quindi. A me il presepe è sempre piaciuto, anche perché lo facciamo con cura e ci mettiamo tempo e pazien­za, in modo che sia perfetto. Quest'anno, poi, abbiamo anche le statue che ci hanno regalato i nonni. Il nostro presepe sarà bellissimo... Quando trovai quelle statue nella soffitta della lo­ro casa di campagna rimasi a bocca aperta. Erano ac­catastate in un baule da chissà quanto tempo, ma sembravano appena uscite dalle mani di un artista. I colori erano proprio realistici. Insomma, sembrava di avere tra le mani delle per­sone e degli animali in miniatura: pastori, contadini, falegnami e fabbri, e poi pecore, cammelli, oltre, na­turalmente, a Gesù, Maria, Giuseppe, i Re Magi e gli angeli.
- Nonna, ma sono meravigliose!
- esclamai quan­do scesi con le statuette dalla soffitta. Mia nonna guardò con emozione le statue e disse:
- Me n'ero dimenticata. Le usava mia nonna per fare il presepe, e tutti venivano a vederlo.
- Vuoi dire la mia trisnonna?
- Sì. Amava molto preparare il presepe, e a quelle statuette teneva più di ogni altra cosa. Credevo che fossero andate smarrite, invece le avevo così vicine senza neanche saperlo! Hai riportato alla luce un pezzo della mia infanzia, Valentina.
- Possiamo usarle per il nostro presepe?
- Ma certo. Anzi, te le regalo tutte. Quando le portai a casa, Luca era fuori di sé dalla gioia.
- Sono davvero nostre?
- mi chiese.
- Sì, cc le ha regalate la nonna. Le contammo: erano una trentina in tutto.
- Non bastcrà il solito angolo
- disse mio padre.
- Quest'anno bisognerà sgombrare una parte più grande del soggiorno. Inoltre dovremo procurarci un altro tavolo. E poi... e poi ho in mente un'altra cosa. Sto pensando che potremmo utilizzare un vero abete per fare da sfondo alle montagne di cartapesta, ai prati, alla stalla...
- Allora sembrerà proprio vero!
- gridò Luca.
- Sarà il presepe più bello che abbiamo preparato in questa casa da quando siete nati... Così, in attesa di cominciare a realizzare il nostro capolavoro, mi sono messa a pensare al Natale più di quanto non abbia fatto gli anni scorsi.
- Mamma, quest'anno vorrei che casa nostra fosse piena di invitati
- ho detto ieri a mia madre.
- Ci saranno i nonni, zia Eisa e suo marito
- mi ha detto lei.
- Sono troppo pochi.
- E chi altro vorresti invitare, Valentina?
- Non so. Pensavo a Tazio e a Ottilia.
- Non credo che i genitori dei tuoi amici vorranno fare a meno di loro proprio il giorno di Natale.
- Proverò a chiederglielo. Si potrebbero invitare anche Genoveffa e Sergio.
- Questa è una buona idea.
-E poi...
- E poi credo che non ci sia più spazio per nessun altro, Valentina.

CHI CUCINERA' PER TUTTI?

A Ottilia ne ho parlato oggi stesso.
- Ti andrebbe di passare il Natale con noi?
- le ho chiesto.
- Magari! Mia madre vuole andare da una sua amica e io non ho proprio voglia di fargli compagnia. Quella donna racconta sempre storie tragiche e mi mette una gran tristezza addosso.
- Pensi che i tuoi ti lascerebbero venire?
- Secondo me sì. Chi ci sarà da te? Un sacco di persone. Tutti adulti?
- La maggior parte sì. Ma stai tranquilla, non rac­conteranno storie tristi, anzi!
- E di ragazzi,.. ci saremo solo io e te?
- Sto pensando di invitare anche Tazio. A Tazio ho telefonato dopo cena.
- Ciao, che stai facendo?
- gli ho chiesto.
- Sto finendo il compito di matematica.
- È complicato?
- Così così. Tu non lo hai ancora fatto?
- No, tanto è per lunedì prossimo. Comunque non ti ho telefonato per parlare di compiti di matematica. Volevo parlarti di un invito.
- Dove e quando?
- A casa mia, il giorno di Natale. Pensi che i tuoi faranno difficoltà? E tua nonna?
- I miei non faranno problemi di sicuro. Scommet­to che ne approfitteranno per farsi un viaggio all'e­stero. Mia nonna, invece... Allora gli ho proposto:
- E se invitassimo anche lei? Pensi che verrebbe?
- Mia nonna si trova bene dappertutto.
- Allora comincia a parlargliene.
- D'accordo. Ho riattaccato e sono andata da mia madre. Mi era venuta in mente un'altra cosa.
- Mamma, abbiamo dimenticato una persona
- le ho detto.
- Ah, si? E chi?
- Rosa.
- Eh, già, lei avrebbe dovuto essere la prima.
- Però non voglio invitarla solo perché mi ha rega­ lato tanto denaro. Ci tengo perché Rosa è davvero sola.
- D'accordo, Valentina, anche Rosa starà con noi. Ma potrebbe esserci un problema.
- Quale?
- Ce la farò a cucinare per tutti da sola?
- Ti aiuterà io. E poi c'è zia Elsa.