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Tazio... mi manchi!

Tazio... mi manchi!

2006, Edizioni Piemme - Milano

Sono passate tre settimane da quando Tazio e Angelica hanno recitato le parti di Romeo e Giulietta nello spettacolo di fine anno della scuola.

Non avevo mai avuto un attacco di gelosia così forte.

"Davvero pensavi che mi fossi innamorato di Angelica?", mi aveva chiesto Tazio dopo che tutto era stato chiarito.

"Sì", gli avevo risposto, arrossendo leggermente.

"Vuol dire che non credi alla sincerità dei miei sentimenti...".

"Non è questo....mi sono lasciata sopraffare dalla gelosia... E' normale quando si vuole bene a qualcuno, no? Se un giorno ti trovassi in una situazione simile a quella in cui mi sono trovata io, sono sicura che capiresti cosa ho provato".

"Forse....però io picchierei il mio rivale!".

"Tu? Ma figurati! Non faresti male a una mosca. E' anche per questo che mi piaci."

E così ora io e Tazio abbiamo ricominciato a uscire insieme, a telefonarci tutte le sere, a ridere e a fare lunghe chiacchierate....E' come se ci fossimo appena innamorati.

"Saliamo in collina? Facciamo un giro in centro? Vieni con me in piscina? Andiamo al parco del Valentino?" ho continuato a chiedergli in questi giorni, per avere sempre una nuova occasione di camminare mano nella mano, di scambiarci coccole e tenerezze.

E Tazio mi ha sempre risposto di sì.

Un pomeriggio in cui il termometro segnava 36 gradi, gli ho detto: "Domani ti porto al Col di Joux. Ci sei mai stato?

"No".

"Io sì, un paio di volte, con mio padre. Si trova in Valle d'Aosta e ci si arriva con il pullman.

Non dimenticherò facilmente quella giornata. Quando ci siamo inoltrati nel folto bosco di pini che copre i fianchi del colle, Tazio mi ha circondato la vita con un braccio e, stretti così, abbiamo passeggiato in un silenzio intriso di profumi inebrianti.

_Bello, vero? _ gli ho chiesto più tardi, mentre eravamo seduti uno accanto all'altra ai piedi di un albero.

_Con te ogni cosa è bella.

_Si vede proprio che sei tornato il Tazio di un tempo!

Sulle nostre teste gli uccelli si abbandonavano a un concerto sommesso e vario ed era meraviglioso starli ad ascoltare ad occhi chiusi.

"Mentre tu studiavi la parte di Romeo insieme ad Angelica, io mi sentivo abbandonata....Così, per consolarmi, ho scritto molte poesie. Una parlava di te...."

"Davvero?"

"Non è proprio una poesia, ma la rievocazione di un episodio. Quando ti sembra di perdere qualcuno cui tieni, ti rifugi subito nei ricordi.

Una sera, mentre pensavo a te e mi sentivo particolarmente triste, mi sono ricordata di un temporale. Questo è quello che ho scritto:

Tazio,
ricordi la sera
che mi telefonasti
e mi dicesti:
"Sta per arrivare
il temporale, Valentina.
Non spaventarti."
E io ti dissi:
"Grazie
per avermelo annunciato.
Chiuderò le finestre
e accenderò la luce.
Poi mi metterò
a pensarti
e sono certa
che non avrò paura".

Quando ho finito di recitarla, ho chiesto a Tazio: "Ti è piaciuta?"

"Sì, e mi ricordo benissimo quel temporale. Era stata soltanto una scusa per telefonarti".

"Una bellissima scusa. Ora dammi un bacio".

Mentre scendevamo a valle per tornare a casa, ho ripensato al mio amore per la poesia. Penso che certe emozioni si possano esprimere solo con i versi dei poeti.