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Il Blog di Angelo Petrosino

Lunedì, 03 dicembre 2018

Ai ragazzi

Incontri con lo scrittore

Scusate la lunga interruzione. Non sono stato colto da un attacco di pigrizia. Al contrario: ho dovuto terminare la stesura di un libro, del quale vi parlerò più in là.

Scrivere mi piace, lo sapete, e non mi lascio sfuggire le occasioni per farlo. Ma solo se ho qualcosa di buono, di utile, di bello da dire. Non scrivo mai tanto per scrivere. Se lo facessi, scriverei soltanto per me. Invece mi piace scrivere per essere letto, per dialogare con i miei lettori, per dare un motivo a chi mi legge di rilassarsi, riflettere, farsi delle domande, scoprire pensieri nuovi.

Incontro spesso bambini e ragazzi in scuole, biblioteche, librerie. E mi fanno sempre tante domande. A volte sono semplici curiosità(Quanti libri hai scritto? Dove prendi l'ispirazione per le tue storie?). A volte sono domande più profonde(Come fai a immedesimarti così bene nei tuoi personaggi? Come riesci a farli sembrare così veri?).

Sono domande che mi fanno da tanti anni. Ma io rispondo ogni volta con sincerità e precisione, come se me le rivolgessero per la prima volta. Lo faccio perché rispetto i lettori che incontro e soprattutto perché spero di aiutare i bambini a diventare appassionati lettori prima e, magari, scrittori dopo.

Oggi ci sono tante occasioni per incontrare chi scrive libri. Quand'ero piccolo io, era pressoché impossibile. Da un lato gli autori dei libri che leggevo erano per lo più morti. Dall'altro non c'era nessuno scrittore per ragazzi che si affacciasse in una scuola. La scuola era un luogo severo in cui si imparava a leggere e a scrivere in modo noioso, diciamo la verità.

Il mio maestro(mi riferisco a quasi sessanta anni fa) ci leggeva un capitolo di un libro normalmente il sabato mattina. Un po' poco per innamorarsi dei libri, specie per chi, come me, non ne aveva nemmeno uno in casa, perché eravamo troppo poveri per comprarli. E, del resto, pochi adulti erano andati a scuola e sapevano leggere. Oggi, per fortuna, le cose sono molto cambiate. I libri girano, gli scrittori viaggiano, le storie camminano.

Camminiamo con loro: ci faranno sempre buona compagnia.