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Il viaggio in Italia di Valentina

Il viaggio in Italia di Valentina

2002, Edizioni Piemme - Milano

Sono cominciate le vacanze!

E' finita la scuola, sono stanchissima e voglio pensare a una estate fatta di letture, di corse in bici, di nuotate in piscina e di gite in collina.
La scuola mi piace, ma fino a settembre non voglio sentirne parlare.
Ah, come è bella l'estate! Spero solo che non sia troppo afosa, e che ogni tanto venga una rinfrescata dalle montagne.
Conosco un bel po' di cose sulle montagne e sul mare, sulle pianure e sulle colline.
Chiedetemi: "Quanto è alto il Monte Bianco?"
Risposta: "4807 metri".
"Qual è la galleria più lunga che c'è in Italia?"
"Quella del San Gottardo".
"E come si chiamano quei terreni che tra Vercelli e Novara vengono allagati per coltivare una pianta i cui chicchi….?"
"Le risaie".
Figuriamoci se non so rispondere a queste domande. Le risaie le ho viste in un paio di occasioni e il san Gottardo l'ho attraversato quando sono andata con la mia classe a Zurigo. Sul Monte Bianco, invece, non sono mai stata.
E' vero che ho una passione per le montagne, ma anche il mare non mi dispiace. Sguazzare nell'acqua è un bel divertimento e prendere il sole una delizia.
Ma torniamo alla mia estate e alle mie vacanze.
Vorrei fare qualcosa di speciale, ma non so quale. Ci voglio pensare stanotte. Magari faccio un sogno. I sogni, a volte, mi danno delle belle idee.

Ciao, ragazzina!
Ciao, viaggiatrice!

Fatemi riprendere fiato… Lasciatemi riordinare le idee… La faccenda è troppo importante… Non so da dove cominciare.
Allora, ore 14 e 50. Squilla il telefono.
Ottilia, Tazio, zia Elsa, papà che arriva in ritardo?, penso mentre vado in ciabatte a sollevare la cornetta.
Non è nessuno di loro.
-Ciao, ragazzina.
-Ciao, viaggiatrice!
E' Stefi, naturalmente, la giornalista amica di mia mamma.
-Dove sei?
-A Torino.
-Allora ti vedrò presto.
-Mi considero invitata a cena?
-Certamente.
-Dov'è tua madre?
-Sta ritirando la biancheria dal balcone. Vuoi che te la chiami?
-Non importa. Ci vediamo stasera.

Un indovinello?
Una proposta!

Alle sette precise, Stefi ha bussato alla porta.
Quando le ho aperto, sono finita nelle sue braccia, come in quelle di una amica o di una sorella.
Quella di Stefi sembrava una visita come le altre.
Ma quando ci siamo seduti a tavola, ho visto che mi guardava con occhi sornioni. E mi sono detta: -Qui gatta ci cova.
All'arrivo del dolce in tavola, Stefi ha detto: -La cena è stata ottima. Ma adesso ascoltatemi bene. Ho deciso di prendermi due mesi di vacanza. Voglio scrivere un libro.
-Vuoi dire che resterai due mesi a Torino? - le ho chiesto.
-Nient'affatto.
-E dove pensi di scriverlo, il libro?
-Un po' in albergo, un po' in piazza, un po' su un prato, un po' all'ombra di un albero, un po' sotto un ombrellone.
-Cos'è? Un indovinello?
-Viaggio tanto per il mondo, Valentina, che rischio di non conoscere il paese dove sono nata. Perciò ho accolto la proposta di un editore, ho deciso di attraversare l'Italia da nord a sud e di raccontarla in un libro.
-E' una bellissima idea.
-Però questo viaggio non vorrei farlo da sola. Penso di avere bisogno di una assistente.
-Spero che la trovi - ho detto con voce un po' tremante.
-Veramente io l'avrei già trovata.
Stefi mi ha guardata negli occhi, mi ha posato una mano sul braccio e mi ha chiesto: -Valentina, hai voglia di fare con me il giro di questo meraviglioso paese?
Ho guardato mio padre, ho guardato mia madre, ho guardato mio fratello, ho guardato Stefi ….E poi non sapevo più cosa guardare.
Avrei voluto guardare me, per vedere di che colore era diventata la mia faccia.
Finalmente la voce è uscita dalla mia bocca, e ho detto: -Eccome se lo vorrei!
Stefi ha cominciato a parlare a fondo del suo progetto con mio padre e mia madre. Ha detto che avremmo viaggiato con un'auto grande e spaziosa, che ogni sera avremmo dormito in un buon albergo e che io non avrei speso un euro, perché il costo del viaggio sarebbe stato quasi tutto a carico dell'editore che aveva commissionato il libro.

Promesse, valigie, diari

Ho due genitori insoliti, lo so. Ma forse dire insoliti è dire poco. Sono straordinari.
E' vero che mi hanno fatto fare mille promesse, che mi hanno raccomandato di stare attaccata a Stefi come una ventosa, che se avevo davvero la testa sulle spalle questa era l'occasione per dimostrarlo….
Ma alla fine mi hanno concesso di partire e di fare questo incredibile viaggio.

-Sarò da te domani mattina alle sette - mi ha ricordato Stefi al telefono ieri sera.
E così, stamattina, mi sono svegliata alle cinque e mezzo.
Stefi è arrivata puntuale. Jeans, maglietta, capelli raccolti sulla nuca: sembrava una giovane aquila che si accinge a volare.
-Sono pronta - le ho detto.
-Allora possiamo andare. Ciao, Maria. Tua figlia è in mani sicure. Le farò buona guardia e te la riporterò cresciuta.
Mio padre mi fissava con lo sguardo con cui mi osserva quando si chiede se il mondo non vada un po' a rovescio.
-Ciao, papà.
-Ciao, Valentina. E attenta a dove metti i piedi
In una delle mie valigie ho messo anche un diario. Annoterò le cose più interessanti che vedo, così, oltre a un bel po' di ricordi, mi porterò indietro anche una piccola enciclopedia geografica da mostrare a Ottilia, a Tazio e ai miei compagni di scuola.