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Gli amici di Valentina

Gli amici di Valentina

2002, Edizioni Piemme - Milano

Ricerche in biblioteca.

Da un paio di settimane vado quasi ogni giorno in biblioteca. Ormai manca poco alla fine della scuola e per gli esami mi sono impegnata a presentare una ricerca sulla Cornovaglia.
Dei miei compagni, c'è chi ha scelto la storia del calcio, chi quella dei computer e chi, persino, quella di Barbie.
-Non potevi trovare di meglio? - ha chiesto Ottilia a Gina, che di Barbie ne ha tantissime.
-Io su Barbie ne so più di chiunque altro - le ha risposto Gina. - Tu occupati della tua ricerca.
-Io voglio sapere proprio tutto sul fiume Po - mi ha detto Ottilia. - Combina tanti di quei disastri! Voglio capire se lo fa perché è un mostro incontrollabile, oppure se siamo noi che lo facciamo arrabbiare tanto.
-La risposta posso dartela io: siamo noi.
-Ne sono convinta anch'io. Per me il Po è un gigante buono, ma se lo stuzzichi troppo, si vendica.
Per quanto mi riguarda, non avrei molto da cercare sulla Cornovaglia, visto che ci sono stata e l'ho osservata con i miei occhi. Però voglio saperne di più sulle città che non ho visitato.La biblioteca che frequento è ben fornita. Inoltre Giorgia, la bibliotecaria, è anche lei un'appassionata della Cornovaglia, e mi aiuta a trovare libri, manuali e enciclopedie che ne parlano.
-Hello, Valentina - mi saluta quando spingo la porta a vetri ed entro in biblioteca.
-Hello, Giorgia.
-Vai pure, il tuo tavolo libero.
Il "mio" tavolo è quello vicino alla finestra. E' ben illuminato e a volte mi godo certi tramonti che mozzano il fiato. Quando il sole lancia al cielo le sue ultime fiammate, mi sento un po' malinconica, e mi metto a sospirare.
-Sospiri, Valentina? - mi ha chiesto Giorgia due giorni fa.
-Sì, ma non so perché - le ho risposto.
-Come va la tua ricerca sulla Cornovaglia?
-A gonfie vele.
-Hai già scritto molto sul tuo quaderno, vedo.
-Penso che verrò ancora un paio di volte, poi comincerò a battere al computer i miei appunti.
-Ti aspetto anche domani, allora - mi ha detto Giorgia ieri sera.
-Puoi contarci.
-Ti farò assaggiare una torta che ha fatto mia madre. Vedrai, è la fine del mondo.
Giorgia non ha nemmeno venticinque anni, ma sembra una ragazzina.
-Ti piace il tuo lavoro? - le ho chiesto un giorno.
-Immensamente.
-Perché?
-Perché mi permette di regalare storie alle altre persone. E cedo che questo sia meraviglioso.