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Il Blog di Angelo Petrosino

Martedì, 02 ottobre 2018

Ai ragazzi

Gâteaux a Parigi

A Parigi ho dedicato due libri di Valentina: GITA DI CLASSE A PARIGI e COLAZIONE A PARIGI.

Nei libri ho voluto rievocare i tanti posti di questa città che ho conosciuto da bambino. Li scoprivo uno dopo l'altro per lo più da solo. Prendevo di nascosto i biglietti della metropolitana dalla tasca della giacca di mio padre, e partivo in esplorazione senza dire niente a mia madre. Lei mi credeva giù a giocare in strada, io invece viaggiavo nei vagoni veloci dei treni.

Quando lo scoprì, mi impedì di scendere in strada da solo. Allora le promisi che le mie esplorazioni si sarebbero limitate al quartiere dove abitavamo.

In realtà, camminando di buon passo, arrivavo abbastanza lontano. Avevo pochi soldi in tasca e non potevo comprare quasi nulla. Ma ne avevo sempre abbastanza per comprare dei dolci (gâteaux) profumati in una delle panetterie (boulangeries)del quartiere.

Che profumo delizioso usciva da quei forni, soprattutto la mattina quando aprivano. Mi ero fatta amica una panettiera dal viso allegro e rotondo. Si chiamava Eveline. Sapendo che ero sempre a corto di soldi(avevo dieci anni, in fondo), spesso mi regalava una delle paste venute male, così diceva.

"Tanto non l'avrei venduta" precisava mentre me la metteva in mano.

Io un po' le credevo, un po' no.

E intanto si faceva raccontare la mia storia di piccolo emigrante, i viaggi che avevo fatto prima di arrivare fin lì.

"Fanno dolci buoni come i miei in Italia?" mi chiese una volta.

Non seppi cosa risponderle, perché non li avevo mai comprati. Però le parlai di quelli che faceva mia nonna a Natale. Quelli sì che per bontà superavano forse i suoi gâteaux.

Ma questo non glielo dissi.