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Il Blog di Angelo Petrosino

Venerdì, 05 ottobre 2018

Ai ragazzi

La dislessia

Quando ero un giovane maestro e avevo ancora tante cose da imparare su come si fa scuola e su come si sta con i bambini, anch'io sono incorso nell'errore, una volta, di definire distratto un bambino che non imparava a leggere come gli altri.

No, non era distratto, non era pigro, non era fannullone. Era semplicemente dislessico. Faceva una gran fatica a distinguere le lettere, a pronunciare in modo corretto le parole, a leggere con continuità.

Per il resto, era un bambino intelligente, curioso, sul quale si potevano avere grandi aspettative. Quanti dislessici sono stati persone di genio, ricchi di creatività e di inventiva e sono diventati scienziati, artisti e così via?

Sono stati davvero tanti. Dunque evitiamo di far sentire in colpa dei bambini che hanno bisogno di più tempo per leggere e scrivere, perché lottano con le parole che si presentano piene di imbrogli ai loro occhi.

Oggi, per fortuna, ci sono tanti mezzi per aiutarli a superare le loro difficoltà. Un libro non è necessario leggerlo, si può anche ascoltarlo come audiolibro. E anziché adoperare la penna per scrivere, si può usare la tastiera di un computer.

Ma quanti fraintendimenti nei confronti di questi bambini. Questo non deve succedere, soprattutto a scuola. Perciò gli insegnanti devono essere pronti e preparati a riconoscere gli impedimenti che affronta un bambino dislessico.

Molte mamme si sono rivolte a me quasi piangendo, per dirmi che i loro figli erano ingiustamente discriminati per la loro dislessia non compresa e non riconosciuta.

Altre, invece, mi hanno detto di avere trovato negli insegnanti dei validi collaboratori nell'aiutare i bambini a non sentirsi diversi.

Ad ogni modo, poiché so che la questione è sempre attuale, nel Libro Cuore di Valentina ho raccontato la storia di un bambino dislessico(Edoardo) e dei momenti difficili che ha dovuto affrontare prima di raggiungere la serenità necessaria per proseguire negli studi.

Anche in questo caso, ha trovato una professoressa, Valentina, che gli ha reso più semplice la strada e più spedito il cammino.