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Il Blog di Angelo Petrosino

Venerdì, 12 ottobre 2018

Ai ragazzi

Amici animali

Avete degli animali in casa? Preferite i gatti o i cani? Vi incantate a guardare i pesci in un acquario? Impazzite per un furetto frenetico e giocherellone? Avete un giardinetto dove allevate una tartaruga?

Gli animali domestici sono tanti e si possono accudire per lo più senza fatica.

Non dimenticate mai che non sono entrati in casa solo perché ci trastulliamo con loro, come se fossero dei giocattoli. Bisogna rispettarne le esigenze, curarli quando si ammalano, portarli con noi quando andiamo in vacanza e non abbandonarli, come fanno alcuni.

Pensate a come vi tranquillizzano quando li accarezzate, alla serenità che vi donano accucciandosi ai vostri piedi quando andate a letto, all'amicizia silenziosa che offrono a chi è solo.

Io ho sempre avuto dei gatti in casa. Anzi delle gatte. Una è vissuta venti anni, le altre meno. Sono state( e sono) gatte randagie, raccolte dalla strada dove vagavano sperse.

A volte mi perdo nei loro occhi, che mi fissano interrogativi mentre leggo o scrivo.

Quando mi saltano in grembo e si accoccolano sulle ginocchia, dimostrano di avere una fiducia in me che non ho mai tradito.

Considerare gli animali come fratelli, non significa comportarsi da fanatici verso di loro. Un animale è felice, soffre, cerca sicurezza, protezione. E guardate come si comportano nei confronti dei loro piccoli, per difendere i quali sono pronti a correre gravi pericoli. D'accordo, lo fanno per istinto, perché così detta la loro natura. Ma certi gesti di cura sono così simili a quelli degli umani!

È per questo che ho dedicato loro un libro speciale. Si tratta di VALENTINA E IL MONDO DEI CUCCIOLI.

Agli insegnanti

Silenzio, si legge

Ho sempre organizzato in classe dei momenti di lettura silenziosa. Soprattutto all'inizio della giornata, prima di passare alle attività che avevo programmato.

Erano dei momenti molto desiderati dai bambini. A scuola si arriva con diversi stati d'animo. Tranquilli, imbronciati, irritati, anche assonnati a volte.

Allora dieci minuti o un quarto d'ora per stare da soli in silenzio con un libro può fare molto bene a tutti.

E fu proprio osservando un mio alunno particolarmente irrequieto, immerso nella lettura e quasi dimentico di sé stesso, che un giorno scrissi una poesia che oggi trovate dappertutto su internet o riportata sui libri di lettura per la scuola.

Eccola:

Un bambino che legge

si dimentica dei piedi,

ha schegge di luce

negli occhi ardenti.

Un bambino che legge

va lontano

senza che nessuno

lo tenga per mano.