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Il Blog di Angelo Petrosino

Sabato, 13 ottobre 2018

Ai ragazzi

L'invidia

Siamo sinceri: tutti a scuola siamo stati invidiosi di qualcuno. O perché era più bravo di noi in una materia, o perché in palestra era un asso in ogni esercizio ginnico o per altre ragioni che lo mettevano in vista più di noi.

L'invidia è una cosa naturale, ma non serve a molto, se è fine a sé stessa. Ti fa star male e basta. Se certe doti non le hai, non te le puoi inventare.

Ciascuno di noi, però, ha tante qualità che spesso ignora di avere. Credetemi, è così. Abbiamo risorse che dobbiamo solo scoprire, per farle fruttare e per ricavarne piccole o grandi soddisfazioni.

Allora saranno gli altri ad invidiare noi. Cioè ad ammirarci. Io, come tanti, non ero per niente bravo in matematica ed ero sbalordito dall'abilità di un mio compagno di classe nel maneggiare i numeri e risolvere i problemi. Come faceva? E' più intelligente di me, mi rispondevo. Che cosa potevo fare?

Mi rifacevo nei compiti di lingua. Col passare del tempo ero diventato bravo a scrivere e i miei temi coprivano di fitta scrittura tante pagine bianche.

E' solo un esempio. Siete bravi a disegnare? Allora sfruttate questa abilità, perfezionatela e cercate di raggiungere l'eccellenza in questo campo.

Non si può essere bravi in tutto. Dunque dedichiamo la maggior parte dei nostri sforzi a ciò che ci appassiona. Non per farci invidiare dagli altri, ma per la gioia che ci regala quella particolare attività.

Alla fine, è solo questo che conta, no?

L'invidia 2

Vediamo un altro tipo di invidia. Quella che proviamo per chi ha cose che noi non abbiamo e vorremmo avere.

Questa è una faccenda più complicata. Se uno o una di voi si presenta in classe con un telefonino di ultima generazione che costa molti soldi, o con uno zaino griffato, e voi non potete avere né l'uno né l'altro perché non potete permettervelo, che fate?

Vivete in famiglie diverse una dall'altra, con possibilità economiche diverse. Io penso che i vostri genitori dovrebbero essere sinceri con voi. Dovrebbero spiegarvi con semplicità quali spese si possono fare e quali no, almeno in certi momenti e in certe situazioni.

E voi dovreste ascoltarli attentamente, per sentirvi anche voi responsabili delle scelte che essi devono fare. In questo modo saprete che cosa potete chiedere e che cosa no, che cosa potete comprare subito e che cosa potrete acquistare più in là.

Mi dispiace di infilarmi in mezzo ogni tanto per parlarvi di me. Ma è sempre una buona cosa fare i confronti. I miei genitori erano molto poveri e se volevo comprarmi i libri che amavo, dovevo guadagnare i soldi necessari per procurarmeli.

A dodici anni, per esempio, lavoravo in un negozio di elettrodomestici, consegnavo bombole di gas a domicilio e con le mance che ricevevo compravo i libri a rate, dopo essermi messo d'accordo con una libraia.

Naturalmente erano tempi diversi. Vi ho raccontato questo episodio solo per dirvi che mi rendevo conto della mia situazione familiare e non battevo i piedi o facevo il petulante per avere dai miei genitori ciò che non potevano darmi.

Dovrei scrivere un altro post per spiegare perché alcuni possono permettersi certe cose e altri no, perché in certi casi si tratta di vere e proprie ingiustizie.

Lo farò un'altra volta.