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Il Blog di Angelo Petrosino

Martedì, 16 ottobre 2018

Ai ragazzi

L'album dei ricordi

Chissà quanti di voi hanno degli album con le foto che vi hanno scattato quando avevate pochi mesi, poi un anno, due, tre, quattro e così via.

A volte li facevo portare a scuola dai miei alunni. Li sfogliavamo e tutti si meravigliavano nel vedere i cambiamenti che avevano subito nel corso degli anni.

I commenti erano i più diversi.

Com'ero buffo a sei mesi. Perché mi avevano acconciato i capelli a quel modo? Io non abito più nella casa dove è stata scattata questa foto. Ai giardini dove c'è questa panchina vado ancora.

Riflettevamo che non erano cambiati soltanto nel corpo, ma anche nella testa e nel cuore.

Ogni giorno che passa si fanno nuove esperienze, si hanno pensieri diversi, si affrontano emozioni che bisogna decifrare.

Ragionavamo del tempo, di cosa vuol dire crescere, prendere decisioni, diventare responsabili di cose alle quali prima non si pensava.

Questi album sono preziosi, sono la vostra storia che si intreccia alla storia degli altri: familiari, conoscenti, amici, compagni di vacanza e di scuola.

I bambini che fuggono dalla guerra o da condizioni di vita insopportabili non si portano dietro questi album, che forse non hanno mai avuto, peraltro.

Ma i ricordi, le immagini di ciò che sono stati, a volte sono più nitidi delle foto. Sono incisi nella loro memoria e sono incancellabili.